Woebot, il bot contro la depressione

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Woebot è un chatbot che funziona in modo molto semplice. Quando una persona soffre di depressione o di ansia e scrive con il bot, questo è in grado di offrire un supporto completo e a essere un valido aiuto. Il bot non si trova su Telegram o su Whatsapp, ma direttamente su Facebook Messenger.

Il bot, creato da Alison Darcey, risponde in tempo reale agli utenti in difficoltà ed è sempre attivo, H24 e nei festivi. Infatti, non si sa mai quando i sintomi possono cogliere una persona: da qui, l’esigenza di un programma sempre disponibile in caso di emergenza.

Per iniziare, basta andare sul sito ufficiale e registrarsi gratis. Fondamentale sarà non mentire e non nascondere nulla, perché il bot userà quelle informazioni per rispondere in maniera adeguata a ogni domanda da parte dell’utente che soffre di depressione o di ansia.

Il form da compilare è un po’ lungo, ma ne vale assolutamente la pena. In molti, però, hanno espresso perplessità in merito a questo programma di auto-aiuto. Prima di tutto, secondo i detrattori, il programma non è in grado di avere l’empatia di un essere umano e, di certo, non potrà regalare un abbraccio quando serve.

In più, il bot non è ancora in grado di riconoscere l’espressione del viso o il tono della voce. Si deve basare solo su quanto viene scritto, quindi è molto facile trarlo in inganno. In più, una persona chiusa potrebbe pensare di stare da solo con il bot, evitando ogni contatto umano. Woebot, infine, non è in grado nemmeno di sostituire una terapia di recupero completa. Allora, a cosa serve questo bot? Si tratta di uno strumento totalmente inutile? Ma anche no.

Woebot è un aiuto, quando il paziente decide di non parlare con uno psicologo o quando anche una persona senza apparenti problemi psicologici ha bisogno di un conforto contro l’ansia e la depressione che caratterizzano una vita troppo frenetica. In più, il sistema è disponibile per smartphone Android/iOS, computer e tablet.

Quindi, davvero in qualsiasi momento e su qualsiasi dispositivo, Woebot è in grado di rassicurare e, perché no, far vivere meglio chi soffre di questi fantasmi così difficili da combattere da soli. La psicologia ha fatto passi da gigante e ora la tecnologia diventa un aiuto per far partire o per completare un percorso terapeutico.

Naturalmente, tutto dipende dal percorso che si fa e da come si usa il bot, ma è sicuramente un primo passo per rendere tutto più semplice da affrontare. D’altra parte, per sentirsi meglio spesso basta una parola di conforto, leggere consigli per star bene come su Bella e Magra anche se sarebbe meglio non leggerla solo dallo schermo di un computer, magari scritta anche da un robot progettato proprio per questo motivo… Cosa ne pensate?