L’infermiere: un mestiere antichissimo ricco di responsabilità

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assistenza infermieristica (o nursing) è una disciplina sanitaria che si occupa di assistere e prendersi cura degli individui, delle famiglie e delle comunità per recuperare e migliorare la loro salute. Tra i compiti specifici dell´infermiere rientrano l´assistere l´individuo, sano o malato, per aiutarlo a compiere tutti gli atti necessari al mantenimento della salute o alla guarigione, e di favorire la sua partecipazione attiva in modo da facilitare nel modo più rapido possibile il recupero della propria indipendenza.
La cura degli infermi è una pratica di origini sicuramente ancestrali: ne è una dimostrazione il fatto che atteggiamenti di cura sono largamente diffusi anche presso i primati. Nelle civiltà più antiche, il concetto di malattia e di guarigione era strettamente collegato al culto religioso: generalmente erano i sacerdoti (celebri ad esempio quelli del tempio di Esculapio) ad occuparsi della cura dei malati. Accanto a questi primi medici compaiono fin da subito anche le prime infermiere, che erano sacerdotesse o semplici fedeli incaricate di assistere i sacerdoti-curatori, preparare il paziente alla cura (pulendo le ferite e cambiando le fasciature) e accompagnarlo durante il processo di guarigione.
È nel V sec. a.C. con Ippocrate, considerato il padre della medicina, che si determinarono significative evoluzioni in ambito medico (e quindi anche infermieristico), soprattutto attraverso il rifiuto della credenza secondo cui le malattie avessero origine da cause soprannaturali. Secoli dopo, con l’avvento del Cristianesimo e l´introduzione dei concetti di compassione, carità e dedizione al servizio, la posizione sociale di coloro che si dedicavano agli infermi subì un netto miglioramento. Le prime comunità cristiane erano caratterizzate da uno spirito di grande solidarietà reciproca: al loro interno cominciarono a comparire figure come le diaconesse che esercitavano un servizio, organizzato su base territoriale, per l´assistenza agli ammalati e ai poveri. Vengono costruiti ospedali finanziati da cittadini e famiglie ricche, ove vengono raccolti i degenti, assistiti da uomini e donne che successivamente si organizzeranno in ordini religiosi. Dopo la rivoluzione francese e la progressiva laicizzazione delle nazioni europee, si introduce l´idea secondo cui la tutela del diritto dei cittadini all´assistenza sanitaria e sociale debba essere di competenza dello Stato (in Italia tale principio troverà applicazione solo nel 1890).
Oggi, la formazione degli infermieri in Italia avviene tramite il conseguimento di una laurea triennale e il superamento di un esame di stato: i corsi garantiscono per ciascuno studente una formazione tecnico-pratica. Al termine del triennio, il laureato è in grado di pianificare e gestire interventi assistenziali, curativi, riabilitativi ed educativi, verso singole persone e nell´ambito delle comunità. L´esame finale abilita all´esercizio dell´attività professionale di infermiere, previa iscrizione all´Albo professionale.
L´infermiere laureato può esercitare la propria attività alle dipendenze di aziende sanitarie, ospedaliere, residenze sanitarie, istituti di ricovero, e altre strutture pubbliche e private o in regime libero professionale, sia come singolo che in strutture associate. L´infermiere laureato può operare in qualunque contesto di cura, esprimendo competenze cliniche, relazionali ed educative e diventando un punto di riferimento importante nell´educazione del paziente che gestisce. L´infermiere laureato, può inoltre svolgere il ruolo di infermiere di comunità, di distretto e territorio, lavorando in autonomia e in integrazione con altri operatori sanitari per lo sviluppo di piani per la gestione dei problemi di salute delle persone nel loro contesto di vita.