Ricaricare il condizionatore

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Non superate il limite massimo durante l’operazione di  Ricaricare il condizionatore indicato dal costruttore sulla targhetta posta sull’unità esterna nel libretto di istruzioni per l’installatore fornito con il condizionatore. Altrimenti rivolgetevi a un installatore, sapendo che l’operazione vi costa almeno 80 euro a condizionatore gas più usati nei condizionatori d’aria a fluido refrigerante sono (o sono stati) i seguenti: l’R12 per i condizionatori industriali (ormai è fuori legge); l’R22 per quelli civili (anch’esso è fuorilegge Con il tempo, il livello del gas all’interno del circuito, messo in circolo dal compressore, può ridursi e quindi può rendersi necessario rabboccare o ricaricare del tutto di gas il proprio condizionatore. Se quest’ultimo mostra una perdita di efficienza, ovvero non sembra più rinfrescare o riscaldare come sempre, può essere dovuto ad un abbassamento del livello di gas nel circuito, causata da una piccola perdita

Dopo aver effettuato l’operazione di Ricaricare il condizionatore si spegne la pompa da vuoto e si verifica per un 15-20 minuti che la pressione nel circuito non tende a salire, altrimenti vuol dire che entra dell’aria, per cui occorre allentare le giunzioni, inserirvi una goccia d’olio, riserrarle e ripetere le operazioni di vuoto. Esistono anche stazioni automatiche per il vuoto e la ricarica che permettono di programmare le varie operazioni: recupero del gas presente, esecuzione del vuoto nel circuito, ricarica con il nuovo gas. Controllate e cambiate ogni tanto l’olio nella pompa a vuoto prima dell’uso, la cui funzione è di assorbire la sporcizia contenuta nel circuito del condizionatore

Prima di Ricaricare il condizionatore con il gas refrigerante, occorre fare il vuoto con una apposita macchina per fare il vuoto che può costare poche centinaia di euro il vuoto serve per eliminare ogni traccia di umidità, che non giova al gas (che è igroscopico) e al compressore. Il gas va messo nell’unità esterna, avendo due valvole chiuse che si aprono solo dopo aver fatto il collegamento dei tubi e poi il vuoto. Altrimenti, se non si ha la macchina per fare il vuoto, si allenta un po’ il bocchettone del tubo grosso dell’unità esterna, e aprendo il valvolino del tubo piccolo immettendo gas se ne fa uscire un filo, che soffia via l’aria nei tubi, dopodiché si stringe il bocchettone. Occhio a non sprecare così troppo gas refrigerante, che costa.

Il gas R22, usato nei vecchi condizionatori d’aria installati in edifici civili, appartiene al gruppo degli HCFC non utile per Ricaricare il condizionatore dannoso per l’ozono stratosferico, pertanto dal 1° gennaio 2004 ne è vietato l’uso su macchine di nuova costruzione. Gli impianti già installati possono ancora utilizzarlo come gas riciclato o rigenerato fino al 31 dicembre 2014, dopodiché tale gas sarà definitivamente vietato. L’R22 rigenerato è lo stesso dell’R22 vergine, proviene da smaltimenti di impianti ed è purificato da tracce inquinanti (olio, morchie, etc.) e rimesso in bombole, che agli installatori costano circa 50 euro/kg.

Esistono delle miscele di gas sostitutive create apposta per la sostituzione del gas R22: ad es., ce ne sono alcuni (che costa intorno ai 50 euro/kg), R422d, etc. In tali casi, va svuotato totalmente il circuito dal vecchio refrigerante, rifatto il vuoto e ricaricato il circuito con il nuovo gas, per evitare di scombinare la miscela e rischiare di bruciare il compressore oltre che non farlo funzionare bene Il vuoto nel circuito del condizionatore va fatto usando per una decina di minuti una piccola pompa da vuoto (ne esistono in commercio delle ottime ed economiche a due stadi), seguendo le istruzioni fornite dal costruttore della pompa.