Studio polifunzionale

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Aprire un Studio polifunzionale, così come accade per una qualsiasi struttura sanitaria in regime privatistico, rappresenta parimenti una sfida e una grande occasione.

A maggior ragione nel momento storico attuale, a fronte della crisi sanitaria globale che ha colpito duramente anche il nostro Paese, si pongono delle difficoltà inedite a cui l’imprenditore o il professionista medico si trova a dover far fronte. Le già complesse dinamiche organizzative, burocratiche, economiche e sociali che entrano in gioco all’avvio di una nuova attività nel settore della Sanità, infatti, si sono certamente intricate ulteriormente a fronte di una pandemia che ha messo sotto pressione tanto le istituzioni quanto i cittadini.  Le sfide, però, si possono tramutare in occasioni positive di sviluppo e crescita. In particolare, è innegabile come proprio la richiesta di servizi sanitari, negli ultimi mesi, sia cresciuta in maniera sensibile, tanto da poter prospettare un trend di crescita considerevole per le attività che saranno in grado non solo di offrire servizi di qualità elevata, ma anche di alleviare l’ingente pressione gravante sulle strutture pubbliche, sempre più in difficoltà nell’erogazione dell’assistenza al cittadino.

Aprire un poliambulatorio privato, dunque, può apparire come un percorso molto impegnativo, costellato di ostacoli apparentemente insormontabili all’inizio, ma anche – e soprattutto – una grande opportunità per i professionisti e gli imprenditori interessati ad operare nell’ambito sanitario.  Con il presente articolo cercheremo di analizzare in maniera approfondita i requisiti necessari per aprire un poliambulatorio medico, ma anche le differenti sfaccettature che un tema così complesso può assumere. Di seguito gli argomenti che tratteremo:  Iniziamo con alcuni aspetti preliminari, forse meno tecnici, ma non per questo di minor importanza: ovvero le ragioni di opportunità che consentono di aprire un poliambulatorio medico privato. Un’analisi di questo tipo è necessaria per poter delineare con maggior precisione un quadro più strutturato ed esaustivo dei singoli passi dell’iter che, uno dopo l’altro, vi consentiranno di giungere fino all’inaugurazione della struttura sanitaria.  Anzitutto, è bene cercare di definire gli obiettivi a breve e a lungo termine. I primi assumono il ruolo di “road map”, ovvero un piano ragionato attraverso cui iniziare a plasmare la propria idea e darle un primo impulso. Possono riguardare, ad esempio il luogo in cui aprire (tenendo sempre conto che non esiste una disciplina nazionale univoca), i servizi che si desidera offrire, la tipologia di pazienti che si andrà ad accogliere.

Non solo, sarà di fondamentale importanza evidenziare le caratteristiche che distingueranno la propria attività rispetto a quella dei competitor; i valori su cui quest’ultima si fonderà e il modo in cui gli stessi verranno comunicati e percepiti. In questa prima fase la maggior parte dei quesiti su cui vi troverete a cercare una risposta si interfacceranno necessariamente con molte altre analisi e considerazioni preliminari e riguarderanno:  il territorio in cui si vorrà aprire il poliambulatorio; la sua composizione demografica della popolazione che darà il campione di potenziali pazienti;  la presenza di altre strutture (o di servizi) simili nelle immediate vicinanze; la forma giuridica da dare alla futura impresa ;la metratura dei locali;i pro e i contro di un contratto di locazione o di acquisto;  eventuali interventi di ammodernamento e ristrutturazione; la zona migliore in cui cercare i locali da destinare all’attività, in funzione dei servizi che si andrà ad offrire e soprattutto tenendo in debito conto gli aspetti “pratici” a cui i pazienti dovranno conformarsi;  la garanzia del pieno rispetto delle norme di sicurezza per il contrasto al Covid-19.