La vitamina E, o Tocoferolo, riveste un ruolo di grande rilievo per il nostro organismo. Si tratta di una vitamina liposolubile, ovvero solubile in grassi ed oli.
La vitamina E contribuisce, innanzitutto, a prevenire le patologie cardiovascolari, contribuendo a mantenere il sangue fluido e migliorando la circolazione sanguigna, riducendo così il rischio di infarto ed ictus.
La vitamina E:
- rafforza le difese immunitarie;
- dà un contributo decisivo nella cura dell’acne e dell’eczema;
- aiuta in caso di disturbi oculari;
- previene l’invecchiamento precoce ed il declino mentale;
- contrasta gli effetti negativi dei radicali liberi sul cervello, che possono portare a gravi malattie cognitive, come l’Alzheimer.
Questa vitamina è composta da preziosi antiossidanti, che si rivelano estremamente utili per contrastare gli effetti dannosi determinati dallo stress ossidativo in relazione a disturbi oculari, come la cataratta e la degenerazione maculare.
La vitamina E impedisce, inoltre, la creazione di coaguli, che possono causare attacchi di cuore o fenomeni di tromboembolismo venoso. Rallentando l’ossidazione, inoltre, riduce il rischio di sviluppare il colesterolo.
Assumere vitamina E con l’alimentazione
L’alimentazione è la prima prevenzione contro le malattie, nonché la più importante medicina. Per rifornire l’organismo di vitamina E è fondamentale consumare regolarmente alimenti ricchi di questo nutriente estremamente importante, come;
- frutta secca;
- albicocche essiccate;
- noci;
- nocciole; mandorle;
- frutti di bosco.
E ancora:
- germe di grano;
- semi di girasole;
- olio extravergine di oliva;
- avocado;
- pistacchi;
- arachidi;
- pinoli.
I semi sono ricchi di vitamina E e, in generale, gli alimenti di origine vegetale ed i loro derivati, soprattutto gli oli. Ricordiamo, a tal proposito, l’importanza dell’olio di canapa, dei cereali, delle verdure a foglia verde, del grano intero e delle erbe aromatiche.
Gli ortaggi a foglia verde sono tra le principali fonti di vitamina E. Un contorno composto da 100 grammi di spinaci, ad esempio, può contenerne oltre 3 milligrammi.
Una modesta quantità è presente anche nel latte di mucca, sia intero che parzialmente scremato, nello yogurt, nella ricotta e nella mozzarella di bufala.
La vitamina E può essere danneggiata dalla cottura e dal congelamento. La cottura elimina molte vitamine, ma la vitamina E è estremamente delicata e, talvolta, può disperdersi anche solo a contatto con l’ossigeno.
Naturalmente non bisogna esagerare. Il fabbisogno giornaliero di vitamina E per i neonati e per i bambini fino a 14 anni di età corrisponde a 4 milligrammi, mentre per gli adulti è pari a 15 milligrammi al giorno.