Andare in un ristorante di carne

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In tavola, arrivano piatti classici della tradizione romana, quando decidiamo di Andare in un ristorante di carne  ma anche qualche specialità della casa. Una cucina onesta, casalinga, classica, ma elaborata e curata. Pensiamo alle polpettine di bollito con il pesto, alle polpette di melanzane all’arrabbiata, agli involtini, alla frittura di alici in cartoccio, agli gnocchi fritti cacio e pepe. Ottimi gli gnocchi con il sugo alla coda di vaccinara. E, per chi ha stomaco forte e larghe vedute, una trippa come si deve. Alla fine, per dolce, una splendida crostata di visciole spolverata di zucchero. Ma c’è anche la specialità della casa, il cesarotto ovvero un “panzerotto al contrario”, pasta fritta ripiena e aperta La trattoria è nata negli anni Sessanta, ma un paio d’anni fa è che ha rimesso mano alla cucina e gli ha dato un’ottima sterzata. Peccato per l’ambiente. Basterebbe poco, in fondo, per uscire dal guado: facendo un passo indietro, in direzione di una accogliente trattoria di quartiere, senza troppe pretese estetiche, o un passo avanti, dismettendo il passato e indossando un abito completamente nuovo. Stesse perplessità per il pergolato, brullo se non brutto. Che, però, nella sua location ha qualcosa di affascinante e quasi struggente. Andare in un Ristorante di carne non appaga solo l’occhio e il palato ma è un’esperienza da ricordare per tutta la vita.

Merito della cantina, ormai entrata nella leggenda, dell’eleganza del locale e dell’accuratezza del servizio ma soprattutto della sensazione di trovarsi in un luogo fuori dal tempo dove tutti sono serviti e riveriti come un re: dai vip all’ultimo dei clienti. La cantina è il risultato di 50 anni di ricerca e scoperte oltre ad una cantineria che gli valgono  senza interruzioni i vari elogi della clientela la cucina è affidata al grande talento  affiancata dagli chef  i dolci sono affidati alle cure del giovane pasticcere  Per conoscere e apprezzare il locale ci sono due menu degustazione tra cui scegliere, altrimenti il menu alla carta Aperto solo a cena, prenotazione consigliata Il nome è un omaggio alla prima sede del ristorante, il vecchio carcere delle Murate. Certo, la tappa da ora d’aria è una vera boccata d’ossigeno, inutile negarlo, per chi voglia mangiare bene senza pensarci troppo Il menu degustazione ha un prezzo più che ragionevole e permette un primo assaggio della cucina. Uno chef giovane e infaticabile, curioso, sperimentatore famoso per le sue ricette con la birra eppure attaccato alle tradizioni: in pochi anni si è fatto strada ed è arrivato ai vertici non solo a Roma ma in Italia e all’estero.

Tutt’altro che casuale la fama del locale per cui  del Andare in un Ristorante di carne come questo significa andare nel gotha degli locali italiani a cominciare dal titolare che ha saputo reinterpretare la cucina romana in chiave contemporanea, senza rinunciare a sostanza e sapore e con uno stile originale e inconfondibile entrare nella bisteccheria è come aprire una finestra sull’antica Roma. Questa caratteristica rispecchia perfettamente l’atmosfera e il tipo di gestione proposta dai titolari stessi. Posizionato ai margini del traffico cittadino in zona centrale permette a qualsiasi ora facilità di parcheggio. L’ampio banco carni, presente all’ingresso del locale, è vanto dei titolari e riconosciuto pregio dai clienti. L’illuminazione di tipo artistico-monumentale non fa altro che evidenziare la maestosità della volta e delle sale interne interamente in tufo e laterizio. la bisteccheria non è un comune locale, ma un vero e proprio salto nel passato che rimarrà per sempre impresso nelle vostre menti.