Protezione ambientale e lo spurgo

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Il settore dei servizi ambientali  di cui fa parte la  Protezione ambientale e lo spurgo (ciclo dei rifiuti, depurazione, bonifiche, disinfestazione, etc) è uno degli anelli fondamentali per garantire l’igiene e la sostenibilità del territorio.

delle produzioni e più in generale della qualità della vita L’insieme delle certificazioni  ottenibili  dalle aziende singole o associate che operano in questo settori consentono di ottenere numerosi benefici e opportunità  Nei confronti degli azionisti e del personale  riduzione di possibili sanzioni e contenzioni maggiore garanzia di continuità dell’impresa nel tempo miglioramento delle prestazioni (efficienza energetica significa ridurre alcuni costi, liberando risorse per altri interventi) maggiori possibilità di promuovere l’eco innovazione maggiore garanzia di salubrità e sicurezza dei luoghi di lavoro  Nei confronti degli istituti bancari e assicurativi riduzione del rischio di “default” (riduzione del rischio) aumento della capacità di accountability sulle criticità ambientali dimostrazione di eco-efficienza possibilità di miglioramento delle condizioni di accesso al credito e ai prodotti assicurativi riduzioni delle tariffe

Nei confronti del mercato  miglioramento dell’immagine  aumento della credibilità  supporto alla veridicità comunicazione ambientale( riduzione del rischio di sanzioni per pubblicità ingannevole e pratiche commerciali scorrette)  maggiori capacità di garanzia di rispondenza a criteri di selezione “green oriented” maggiore capacità di adesione a campagne di tutela dell’ambient   Una ricerca condotta dall’ “International Social Security  Association” dal Servizio di Protezione ambientale e lo spurgo producono un rapporto tra costi benefici (ROP Return on prevention) pari Secondo la ricerca a fronte di un investimento in prevenzione per ogni lavoratore pari a 1334 € si producono benefici 2,2 volte superiori (pari a circa 2.900 € ) Da non trascurare poi che la gestione della salute e sicurezza nei luoghi di lavoro è uno degli aspetti caratteristici di una impresa “responsabile” o “sostenibile” sicurezza sui luoghi di lavoro e 231

L’incremento delle responsabilità delle persone giuridiche derivante dall’applicazione del D.Lgs. 81/2008 rende critica l’efficace adozione di Vi è quindi la necessità di cambiare prospettiva rispetto agli obblighi in materia di salute e sicurezza che devono essere visti ancor di più come “obiettivi da condividere” nella gestione aziendale, in particolare quello del miglioramento continuo L’art. 30 del D.Lgs. 81/2008 prevede –come ricordavamo- che i modelli di organizzazione aziendale definiti conformemente alle linee guida UNI-INAIL per un sistema di gestione della salute e sicurezza sul lavoro (SGSL) del 28 settembre 2001 o al British Standard OHSAS 18001:2007 si presumono conformi ai requisiti detti per le parti corrispondenti” L’adozione di questi modelli nelle imprese fino a 50 lavoratori rientra tra le attività promozionali finanziabili (articolo 11).

I modelli organizzativi orientati a prevenire e incrementare la Protezione ambientale  reati specifici (quale appunto il Modello 231) devono tener conto di documenti interpretativi di riferimento eventuali direttive internazionali  (es: Federal    Sentencing    Guidelines)  Codici di Comportamento (di norma Linee Guida) emessi dalle principali associazioni di categoria  Dottrina e orientamenti giurisprudenziali più recenti Oggi è piuttosto diffusa, quando si parla di Igiene Ambientale, la tendenza di molte aziende a dedicare uno spazio sempre maggiore alla cultura green. Il processo di “greening”, tuttavia, serve veramente alle aziende, oppure è soltanto un bell’orpello di cui fregiarsi L’aspetto ambientale assume una certa rilevanza per le aziende che ne posseggono realmente le credenziali, dalle abitudini alle certificazioni. E apparire sul mercato con determinate caratteristiche può influenzare la scelta dei clienti: un concetto che vale nel B2B così come nel B2C.