Il Centro Implantologia Roma parla della dentosofia – Pro e contro della medicina alternativa

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Di che si tratta?

La dentosofia tradotto letteralmente come saggezza dei denti, è una disciplina non scientificamente provata che studia e dovrebbe in teoria correggere il legame che intercorre fra bocca, psiche, forma fisica. Il concetto di base della dentosofia è che le carenze psicoaffettive si manifestano attraverso sintomi e disturbi al livello fisico.

Considera dunque i denti quali specchio della nostra interiorità e la loro posizione nella bocca equivalenti agli effetti che alcuni eventi della nostra vita hanno avuto su di noi sui al livello fisico, funzionale, psichico, affettivo, emozionale. I primi tempi in cui esponevano i principi della dentosofia, Mathieu e Montaud (i pionieri di questa disciplina) la definivano infatti come una terapia “caratterizzata da un approccio umanistico all’arte dentistica, basata su tecniche funzionali conosciute, che pone in evidenza il legame tra l’equilibrio della bocca, l’equilibrio dell’essere umano e più estesamente, quello del mondo intero”. Tuttavia non hanno eseguito studi clinici a dimostrazione tangibile che questa metodologia funzioni come se non meglio dell’odontoiatria tradizionale; niente di scientifico è stato ancora provato fino ad oggi.

La medicina ufficiale già da tempo parla di malattie psicosomatiche: la PNEI (psiconeuroendocrinoimmunologia) ormai è da tutti riconosciuta è indaga i rapporti che intercorrono tra malattia e vissuto della persona. C’è sempre da chiedersi quanto e fino a che punto siano efficaci i trattamenti di medicina alternativa.

Secondo Mathieu e Montaud disturbi quali mal di testa frequenti, mal di schiena, dislessia, difficoltà di concentrazione, disturbi del sonno, stress e depressione, allergie, dolori articolari, problemi di equilibrio ecc. viaggiano in parallelo con le trasformazioni dell’apparato orale a loro volta causate da problematiche interiori.

Il sistema terapeutico in risposta a tali questioni mira a riportare dunque il corpo in equilibrio, sia sotto l’aspetto fisico (partendo dai denti) che sotto quello piscologico. Ogni tipo di intervento punta ad analizzare interiormente ogni soggetto, il proprio passato, il proprio modo di reagire davanti a sofferenze e traumi.

L’attivatore a doccia

L’unico oggetto che può essere considerato un vero e proprio strumento della dentosofia è l’attivatore a doccia (André Besombes e René Soulet, 1953); si tratta di una sorta di Byte in silicone che serve a non far toccare le arcate superiori con quelle inferiori. Questo stato di rilassamento dei muscoli dento-cranio-facciali dovrebbe lasciare la libertà ai denti di riallinearsi da soli sulla basa di una profonda autoanalisi interiore correttiva.

I sostenitori della dentosofia ritengono che il paziente deve scegliere coscientemente di cambiare la propria vita e unendo la sua forza di volontà alla guida del dentosofo potrà migliorare la propria condizione fisica e psicologica, liberandosi dal peso dei propri traumi interiori. A quel punto i denti si riallineeranno, spariranno molte infezioni e difetti, se si è soggetti a carie queste tenderanno a diminuire di frequenza.

Questo è quello che dovrebbe accadere. Eppure non sono riscontrabili dati accreditati di guarigioni avvenute per mano della dentosofia.

Sarà verità o suggestione? Davvero sotto poche linee guida potremmo essere in grado di auto guarirci?

Nel dubbio, per evitare di far passare troppo tempo per risolvere una problematica legata ai denti e spendere molti soldi che magari non portano ad alcun risultato, è consigliabile continuare ad affidarsi alla medicina tradizionale e a dentisti e chirurgi professionisti, almeno fin quando queste metodologie non verranno comprovate.

Articolo realizzato da: implantologia-roma.com